Tornano con la manovra 2025 le operazioni agevolate di assegnazioni e cessioni dei beni ai soci e le trasformazioni in società semplici. Le regole ricalcano le precedenti edizioni l’ultima delle quali disciplinata dall’articolo 1, commi da 100 e 105, della legge 197/2022 (manovra 2023).
Le agevolazioni si applicano a condizione che le operazioni avvengano entro il 30 settembre 2025 e che lo status di soci da parte dei beneficiari sia certificato al 30 settembre 2024.
È prevista una tassazione del reddito realizzato per effetto dell’operazione agevolata con un’imposta sostitutiva ridotta (8% o 10,5% per le società di comodo) e che assolve agli obblighi fiscali sia della società che dei soci. L’imposta dovrà essere versata per il 60% entro il 30 settembre 2025 ed il resto entro il 30 novembre 2025. L’imposta di registro è ridotta al 50% e le ipotecarie-catastali sono dovute in misura fissa. È confermata la possibilità di determinare il valore dell’immobile nel valore catastale rivalutato.
Le riserve in sospensione d’imposta annullate per effetto dell’assegnazione dei beni ai soci e quelle delle società che si trasformano in società semplice sono assoggettate a un’imposta sostitutiva pari al 13%. Tale misura è più elevata di quella disciplinata dall’articolo 14 del Dlgs 192/2024 in base al quale i saldi attivi di rivalutazione, le riserve e i fondi, in sospensione di imposta, esistenti nel bilancio in corso al 31 dicembre 2023, che residuano al termine dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024, possono essere affrancati con l’applicazione di un’imposta sostitutiva del 10 per cento. In attesa di vedere le disposizioni attuative (comma 2 dell’articolo 14), coloro che hanno intenzione di procedere con una delle operazioni agevolate che possa interessare una riserva non affrancata, potrebbero quindi avere interesse a valutare, ove applicabile, l’affrancamento anticipato della riserva in sospensione.
Vi sono poi da valutare le differenze tra le tre operazioni possibili.
L’assegnazione è un’operazione finalizzata a scaricare, a fronte del valore degli immobili attribuiti ai soci, poste di patrimonio netto. Presuppone che vi sia un netto capiente ed il rispetto del cd. principio di proporzionalità. Vista la natura coinvolge anche la fiscalità del socio assegnatario. La cessione è un’operazione più semplice. La società vende, per quanto applicando le regole speciali, l’immobile al socio per cui le questioni fiscali attengono al trattamento in capo alla società di eventuali redditi (plus o componenti positivi) o perdite (minus o componenti negativi).
Con la trasformazione agevolata la società perde fiscalmente lo status di soggetto «impresa» per diventare un «privato» con tutte le conseguenze del caso.
Il ricorso alle operazioni agevolate può anche risolvere molti problemi per le società di comodo pur considerando che il Dlgs 192/2024, dimezzando i coefficienti per la determinazione dei ricavi e del reddito minimi previsti per le immobilizzazioni costituite da beni immobili, ha ridimensionato i rischi.
Da ultimo si evidenzia che viene riproposta anche l’estromissione agevolata dei beni strumentali dell’imprenditore individuale, da effettuare entro il 31 maggio 2025, con effetto dal 1° gennaio 2025.
Altamura, lì 02.01.2025